1981
Collaborazione alla progettazione e allestimento della mostra Dov'è l'artigiano, di E. Mari, Fortezza da Basso, Firenze e Palazzo della Triennale, Milano.
Vice Presidente nazionale del World Crafts Council - WCC. La constatazione della ghettizzazione in Italia di un ampia area di operatori impegnati nella ricerca e sperimentazione nei materiali tradizionali con tecniche ad alto grado di manualità, accoglie, con la speranza di internazionalizzare tale patrimonio di fabrilità e ricerca, l’invito di Lyda Levi di aderire alla Sezione italiana del WCC.
Il WCC è un’associazione per la salvaguardia e lo sviluppo culturale e progettuale del lavoro manuale presente nei 5 continenti del mondo che opera attraverso work-shop, incontri e scambi di tecniche storiche e innovative e assemblee internazionali.
Collezione argenti "Plissè" appartiene alle ricerche sulla riflessione della luce negli oggetti in argento- specchio con superfici piane in cui la luce corrodendo percettivamente la plasticità rimanda nell’intorno la sagoma delle superfici piane in forma di luce. Gli oggetti plissé raggiungono volumi contenitori attraverso pieghettature della superficie di lastra con diverse angolazioni in grado di moltiplicare i raggi riflessi nell’ambiente.
Il Candeliere 600, inaugura il progetto della collezione di argenti "Storia". Convinto che l’imitazione di un oggetto storico sia eticamente discutibile e falsificazione tecnica nel senso dell’impossibilità di riprodurre sia i mezzi del lavoro sia il costume e i comportamenti socioculturali, cioè dell’insieme dei fattori generatori della conformazione e della conformazione di un determinato bene del passato. Grazie alla capacità di riflessione dell’argento –specchio ho assunto morfologie stilemi come strutture preesistenti per la riflessione della luce, cioè un giacimento culturale di luce disponibile ad ulteriore manipolazione attraverso una nuova struttura di luce. In questo modo sono progettate le caffettiere storia, cioè ricostruendoesie un corpo con superficie plasticamente mossa secondo stilemi storici in cui si interseca dialetticamente un volume estraneo ma enfatizzante il percetto ottico visivo.